TRE VOCAZIONI

– Sacerdozio ordinato

Allora Gesù disse ai suoi discepoli: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!” (Mt 9,37-38)
Il sacerdozio ordinato costituisce una delle tre forme che assume la chiamata rivota ai battezzati perché s’impegnino nella Chiesa: «Dio, il quale solo è santo e santificatore, ha voluto assumere degli uomini come soci e collaboratori, perché servano umilmente nell’opera di santificazione» (Presbyterorum Ordinis, PO 5).

La chiamata al sacerdozio ordinato nasce innanzitutto come frutto di un costante contatto col Dio vivente, di un’insistente preghiera al “Signore della messe” nelle comunità parrocchiali, nelle famiglie e negli ambienti vocazionali (Benedetto XVI, Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni 2011).

È un intimo richiamo nel più profondo del cuore che richiede chiarezza e discernimento con un accompagnatore (sacerdote, centro vocazionale, ecc.) per porsi con costanza in ascolto dello Spirito Santo che parla interiormente: «Questa voce del Signore che chiama non va affatto attesa come se dovesse giungere all’orecchio del futuro presbitero in qualche modo straordinario. Essa va piuttosto riconosciuta ed esaminata attraverso quei segni di cui si serve ogni giorno il Signore per far capire la sua volontà ai cristiani che sanno ascoltare» (PO 11).

Ciò presuppone un profondo rapporto di preghiera con Gesù: «Eccomi, manda me!» (Is 6,8).

Quelli che rispondono a questa chiamata diventano «pastori ad immagine di Gesù Buon Pastore, per essere come Lui e in persona di Lui in mezzo al suo gregge, per pascere le sue pecore» (Papa Francesco ai seminaristi del Pontificio Collegio Leoniano di Anagni, 14 aprile 2014).

“I presbiteri, in virtù della sacra ordinazione e della missione che ricevono dai vescovi, sono promossi al servizio di Cristo maestro, sacerdote e re; essi partecipano al suo ministero, per il quale la Chiesa qui in terra è incessantemente edificata in popolo di Dio, corpo di Cristo e tempio dello Spirito Santo.”

“Ma è attraverso il ministero dei presbiteri che il sacrificio spirituale dei fedeli viene reso perfetto nell’unione al sacrificio di Cristo, unico mediatore; questo sacrificio, infatti, per mano dei presbiteri e in nome di tutta la Chiesa, viene offerto nell’eucaristia.” (PO 2)

“Perciò i presbiteri, sia che si dedichino alla preghiera e all’adorazione, sia che predichino la parola, sia che offrano il sacrificio eucaristico e amministrino gli altri sacramenti, sia che svolgano altri ministeri ancora in servizio degli uomini, sempre contribuiscono all’aumento della gloria di Dio e nello stesso tempo ad arricchire gli uomini della vita divina.” (PO 5)
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